Credo, anzi sento fortemente di essere arrivati ad una necessaria riflessione sulla istruzione non in un contesto scolastico.
Perchè non scegliamo la scuola?
Non solo perchè percepiamo quelle mura come un'imposizione a cui ogni riflessione o critica porterebbe solo ad una percezione di disarmante ininfluenza. Ma anche e, direi, soprattutto poiché desideriamo un' altra educazione, percependo il peso del termine Istruzione. Se cerchiamo il significato di Istruzione sul vocabolario troviamo: " L' opera di ammaestramento dei giovani che si compie in modo sistematico nella scuola". Addirittura il vocabolario Treccani introduce dicendo che è un termine diverso da educazione che invece ha un significato più ampio e implica un' azione diretta sullo spirito più che sull' intelletto. Troviamo anche .."Il conferimento o l' acquisizione dei dati relativi ad una preparazione tecnica o culturale mediante un insegnamento per lo più organico."
Quindi immagino che ormai si comprenda che la scuola rappresenti un contenitore in grado di liberare e pretendere contenuti e nozioni per supportare e fortificare la società in cui viviamo, proprio un modello neoliberista di società che inizia a comprimere la libertà di molti adulti che si percepiscono più come servi che veri e propri esseri umani, all' interno di questo sistema precostruito. Per questo si parla di Istruzione scolastica e non di Educazione.
Si può immaginare un bambino o un ragazzo come un "libretto di istruzioni" vuoto all' inizio del percorso di istruzione obbligatoria ( purtroppo lo si riempie già prima nel percorso prescolastico) che si andrà , anno dopo anno, a riempire assiduamente di concetti e nozioni utilizzabili negli ambiti lavorativi, nozioni forgiate fino alla maggiore età. Ciò che si è costruito fuori dalla scuola pubblica, spesso tende a MATERIAlizzare percorsi estremamente simili. Negli anni questo aspetto è stato potenziato dall' esame di fine anno nel percorso di homeschooling, un esame voluto fortemente anche dai genitori, per una naturale e sana gratificazione, ma che inizialmente risultava obbligatorio solo per rientrare l' anno successivo in un percorso di istruzione scolastica pubblica o privata.
Questo esame, negli ultimi 5 anni, ha fortificato il concetto di MATERIA, di disciplina scolastica. Ha suddiviso l' educazione in singoli scompartimenti definiti MATERIE, rendendo difficoltoso il passaggio fluido da una all' altra; passaggio che era più naturale negli anni antecedenti a questa valutazione di fine percorso. Con questa MATERIAlizzazione purtroppo vi è la tendenza ad imitare e a richiedere a bambini e ragazzi una parallela interiorizzazione di concetti scolastici per ogni singola materia. Soprattutto questo viene via via fortificato nel percorso della scuola secondaria di primo grado in vista dell' Esame di Stato al concludersi della Scuola Media.
Perciò le realtà educative, nate come alternative e profondamente discordanti rispetto alla scuola, rischiano di allinearsi e seguire il percorso scolastico poichè incapaci in quelle ore educative di poter dilatare e rallentare il tempo a disposizione. Occorre decisamente dilatare il tempo e il ritmo educativo per creare una connessione tra educatore e bambini/ragazzi affinché sia possibile una naturale interiorizzazione dell' esperienza di vita che in quell' istante, noi adulti, definiamo educazione..L' EDUCAZIONE è parte del vissuto che richiede un confronto continuo ed un approccio artistico, concretamente la possibilità di trasformare in ARTE anche una lezione di scienze, geografia, matematica, storia, etc. Arrivando in questo modo a non separare le lezioni, ma a connetterle tra loro, per poi contrastare la definizione stessa di MATERIA ed abrogarla.
Già una consapevole visione di nuove possibilità rappresenta un inizio del percorso di S - MATERIAlizzazione della EDUCAZIONE ed evitare una materializzazione della scuola fuori dalle mura scolastiche.
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