giovedì 24 gennaio 2013

IL PREZZO DELLA VITA A SOLE SERENO




Sulla questione “prezzi” la nostra realtà rurale per il momento riesce a procedere con delle entrate esigue dal punto di vista sociale nonostante la presenza di 3 figli…  Questo avviene non per una serie di coincidenze fortunate ma è stata una forma di organizzazione ragionata nel tempo dove un cambiamento forte come l’arrivo del terzo figlio porta a rivedere la gestione del danaro.
Occorre precisare che la nostra realtà esiste burocraticamente riconosciuta come “azienda in esonero IVA” cioè azienda agricola che ha un regime di entrate che si aggirano attorno ai 7000 euro annui. Questo percorso solitamente è pensato burocraticamente utile per aziende nuove che lo utilizzano per i primi anni, poi si da per scontato che non si riesca a sopravvivere con esigue entrate e che culturalmente esiste questo desiderio innato di ingrandirsi, riscattarsi e produrre di più e si passa ad “azienda con regime semplificato” in cui rientrano la maggior parte delle aziende semplici come quelle BIO di Campiaperti, ma se proprio fai girare tanto danaro, riscatti la tua azienda da povera e semplice a efficiente e organizzata grazie  per es. all’acquisto di trattori nuovi, magazzini, reti orrende antigrandine etc. allora puoi diventare una “azienda a regime normale” e ce l’hai fatta, il traguardo è stato raggiunto e sei ben inserito. Questo ironicamente è il percorso sociale proposto dalle associazioni di categoria che riteniamo essere dispendioso anche dal punto di vista umano, cioè nel caso in cui una azienda diventa “normale” ecco che i prezzi della verdura si appesantiscono di spese burocratiche incisive, investimenti, che noi non abbiamo ritenuto fondamentali e che spesso richiedono l’utilizzo di “mutui” che si possono fare se non hai già avviato il mutuo per l’acquisto dell’azienda, e necessita di maggiore tempo a disposizione da dedicare al lavoro per coprire le maggiori uscite.
Noi come compagni di vita e passioni e come genitori ci siamo posti la domanda “Cambiare?” per avere maggiori entrate e più stabilità economica ma questa stabilità ci siamo accorti che comprometteva la nostra stabilità affettiva e la nostra capacità di interazione con i figli. Certo qui si parla di eccelsa qualità della vita se paragonata alla qualità di un operaio che meccanicamente compie le stesse minuziose azioni tutti i giorni, alienando il corpo e la mente, senza porsi alcuna domanda se non quella del pagamento della tessera sindacale! Estremizziamo  ovviamente e ci chiediamo se siamo così sicuri che l’alienazione non sia anche là dove manca il tempo per sè? Da qui parte la nostra scelta oggigiorno “socialmente estrema” di vivere con poche entrate economiche ma con una qualità relazionale famigliare fuori dal comune.
 Come possono bastarci quei 7000 euro annui?? prima di tutto occorre essere abili manualmente e imparare l’arte del “fai da te” ma qui credo che tutti i contadini proprio per la strada intrapresa siano in grado di “arrangiarsi” e reinventarsi falegnami, elettricisti, idraulici, meccanici nel quotidiano e di affiancarsi ad un professionista solo nei casi più estremi.. Ciò significa per esempio che per cambiare l’olio al motore del trattore o della vecchia macchina non c’è bisogno del meccanico?? Se anche per questo serve il meccanico allora significa che “NON C’è IL TEMPO”…Talvolta si può mediare e nelle vere comunità rurali c’è lo scambio naturale e c’è sempre l’amico che lo sa fare e tu hai il cibo per ripagarlo!! Certo nel nostro caso Max è un fuoriclasse nell’arte di arrangiarsi, ma crediamo che la fortuna aiuti coloro che osano e che con coraggio hanno fatto dell’improvvisazione un’arte.
Ma se parliamo di ridurre le spese quotidiane, quelle chiamate fisse, come luce, acqua, gas/legna, cibo allora occorre dire che non si è mai arrivati. Con l’acqua abbiamo già provveduto a  installare i riduttori di flusso, ma non quelli classici che avevamo già da 10 anni ma quelli da 1,7 litri ed ecco che l’ultima bolletta purtroppo Hera è di poco più di 3 euro. Nel periodo invernale si consuma certo meno acqua ma è anche vero che questi riduttori non sarebbero socialmente accettati da tutti poiché occorrono 5 minuti di tempo per riempire il secchio per dare lo straccio.. ma noi il tempo  non lo subiamo!
Un altro cambiamento riguarda la sostituzione di lampade a risparmio energetico con lampade a LED che consumano dai 3 ai 7 watt ognuna, circa la metà di quelle a risparmio energetico e durano il doppio di ore, questo in previsione di rendere autonomo il consumo delle luci di casa alimentandole con un sistema fotovoltaico/batterie scollegato dall’enel. E così via potrei parlare dell’acquisto di una nuova stufa più KW e meno legna con un prezzo d’acquisto a noi accessibile....e altro ancora ma sempre con l’intenzione di non sentirsi mai arrivati nella conquista di un’autonomia di vita e di pensiero.
Per quanto riguarda la produzione di ortaggi abbiamo avviato una gestione che ha l’obbiettivo di limitare gli investimenti economici. Fin dall’inizio abbiamo immaginato di salvare un pezzo di terra  e abbiamo agito sempre con concretezza trasformando questo terreno in un terreno in grado di produrre frutta e verdura con il minimo sforzo.  Questo si ottiene per es. impiegando, là dove è possibile, sementi autoprodotte per produrre  piantine direttamente in campo o in serra e utilizzando gli animali da pascolo (pony e asina) in recinti che poi diverranno orti lavorando solo il terreno in superficie. Probabilmente però risulta ancora più  importante l’ autoproduzione di cibo nella gestione famigliare e questo riduce notevolmente la quantità di denaro necessario nella quotidianità ma aumenta la richiesta di tempo. Autoproduzione non solo di ortaggi ma anche di alimenti trasformati quali lo yoghurt e il latte di soia e ovviamente il pane. Inoltre è fondamentale alimentarsi con cibi ricchi dal punto di vista nutritivo ma poveri poiché più economici: inserire tutti i giorni un pasto con una tipologia di legume e ridurre il consumo di carne a massimo 2 volte alla settimana. Queste scelte negli anni ci hanno permesso di limitare gli acquisti ai supermercati che sono l’unico possibile luogo  in cui trovare qualche alimento biologico  a 45 km dalla città e acquistare i prodotti bio di nicchia quali per es. miglio, semi di girasole, sesamo etc.  nelle erboristerie di paese.
Non meno importante risulta la scelta di gestire il più possibile i figli offrendo loro un luogo in cui crescere liberi all’aria aperta giocando. E così la scuola non ha costi poiché si riduce ad un solo pomeriggio e si elimina il costo della mensa che riteniamo sia una spesa inutile e troppo incisiva economicamente e in contrasto con la scelta fondamentale del mangiare bene e sano e del vivere all’aria aperta!!
Ma non vorremmo che passasse un’immagine bucolica della nostra vita poiché non è facile oggi “essere”, nel pieno significato di questa azione, una famiglia disinserita: gli ostacoli sono molti  e l’educazione  e gestione dei figli è solo una tra le tante complessità attuali. Una cosa è certa, una realtà rurale come la nostra può esistere solo all’interno di una organizzazione come quella di Campiaperti e anzi questa nostra estremizzazione è stata possibile proprio grazie a Campiaperti, poiché i primi anni era fondamentale affiancare un’altra attività per integrare le entrate. Perciò chi acquista un cavolo, contribuisce certamente a creare biodiversità là dove l’occhio riesce a vedere solo una pianura estesa e sterile, ma questo riteniamo essere il minimo  necessario nel biologico, ma soprattutto getta le basi per una comunità libera da costrizioni educative e perciò libera di esprimersi!!!