venerdì 11 maggio 2018

L'orto botanico di Padova...pura esperienza sensoriale

Continuiamo a condividere esperienze........ a scuola le chiamano gite,
ma credo di essere realistica nel dire che questa parola sta molto stretta a livello educativo poichè spesso è sentita come l'unico momento di libertà concesso a bambini allevati in un'aula sempre più stretta, senza possibilità per molti di accedere più al giardino della scuola durante l'anno scolastico.
Oppure  diciamo che per molti l'accesso al verde e ai suoi potenziali risulta ormai più come una conquista in cambio di silenzio in aula, compiti svolti e verifiche del livello di apprendimento.

I ragazzi e bambini che regolarmente si trovano ogni settimana qui a Solesereno  girando liberi tra i campi e apprendendo sotto un albero o su un fienile ossigenando non solo i polmoni ma anche le capacità sensoriali, hanno girato nell'Orto di Padova con una certa libertà.
Certo dall'esterno potevano sembrare più scomposti, meno partecipi....
Ma assolutamente non lo erano ai nostri occhi!
Dipende da quali sensi si utilizzano nel percepire l'attenzione dei bambini.
Certo fare loro dei discorsi tecnici mentre si attraversa una delicata miscela di umori , colori, forme delle piante e aspettarsi interesse credo sia presuntuoso da parte degli adulti che pretendono sempre comportamenti razionali.
Eppure così avviene per le scuole, tante classi di ogni età erano guidate nell'orto....sicuramente la guida dà loro bellissime nozioni, nessuno discute di questo, ma quell'orto, come qualsiasi opera d'arte estatica era soprattutto pura estasi dei sensi.
E mai, dico mai , si pensa di condividere l'estasi artisitica in piena libertà.

Stefano, Anita,Cloe,Viola, Arturo, Bruno, Giorgio,Gabriel, Marina, Sebastiano, Lorenzo sono bambini e ragazzi a cui occorre almeno e dico almeno mezzoretta di camminata libera tra campi e alberature per attivare una nitida capacità sensoriale...Dopo si inizia a sentire che una poesia letta, alcune parole lette o narrate iniziano a percepirle e vederle.
Affiorano immagini, sensazioni, ricordi..... Questo avviene con più difficoltà se il bambino frequenta sempre e dico sempre, senza ma....., un ambiente chiuso e privato il più possibile dall' uso dell'improvvisazione.
 Immagino e so che esistono eccezioni ma queste si concludono con il ciclo della scuola primaria, laddove per fortuna esistono.
La cosa incredibile è che non si può accettare che ciò ormai risulti come una forma eccezionale di educazione.

Quindi ritorniamo dentro all'Orto botanico cosa vediamo attraverso i ricordi?
Bambini che liberamente percorrendo il tracciato scorrono , talvolta corrono , parlano, si fermano in  gruppo seduti osservandosi in specchi d'acqua, riflettono,parlano, pongono domande, seguono prima un gruppo di genitori, poi un amico, poi altri genitori, sempre riconoscendosi nell'identità di gruppo non di famiglia...talvolta si lamentano ma dura qualche attimo poichè l'orto, anche per chi ha vissuto più a lungo attraversando esperienze simili, pare essere una condizione estatica mai provata prima...
Sono sensazioni impalpabili e spesso inspiegabili poichè coinvolgono quella sfera sensoriale spesso chiamata erroneamente sesto senso, ma che in queste circostanze diventa a nostra insaputa il primo senso attivato con forza, grazie a secolari alberi che amandosi crescono fluidamente uno accanto all'altro.
Ed ecco che questa natura, così magicamente e costantemente accudita da esseri umani innamorati della vita, insegna molto più grazie ai sensi che grazie alle parole...
E questi piccoli liberi umani che si aggirano tra loro, ringraziano, ma non con le parole, con una fluida percezione emotiva libera da schemi razionali.
Ed ecco un bagaglio che entrerà e si sedimenterà a loro insaputa tra i ricordi e talvolta affiorerà.
Come è successo per esempio a Viola che alla classica domanda ...che scuola fai? o dove vai a scuola ?... ha risposto con una semplice frase..Io pianto alberi, vero mamma?
E la mamma Sara per relazionarsi con  occhi estraniati di adulti ormai dispersi nella razionalità educativa ha dovuto precisare, Viola fa la Scuola nel Bosco per creare un ponte tra una  piccola bambina che pone domande adulte e una bambina che non ha il concetto di scuola.


 Tutti noi siamo tornati arricchiti, quella pura ricchezza sedimentata per sempre ma ciò che si è sedimentato in noi è che questo percorso educativo, nonostante enormi sforzi, non sia una presa di posizione giudicante il sistema statale, ma risulta essere in questo momento storico l'unica via possibile gratuita per fare crescere la forza vitale nei bambini.
Solo con la libertà dei sensi, possono esprimersi, urlare, scrivere, cantare, fare pipì abbeverando un albero, osservare piante, animali, il vento, il sole, le stelle...
ognuno può aggiungere altri ricordi....senza essere perennemente guidati da un adulto.
Ah giusto dimenticavo aggiugerei....ed OZIARE.

Attraverso l'ozio sopraggiungono nuove idee all'uomo creativo  e si spengono ragionamenti tortuosi all'uomo razionale!



Grazie all'entusiasmo regalatoci dall'Orto Botanico di Padova anche noi troveremo i nomi delle specie di alberi presenti a solesereno, insegneremo ai bambini  i primi passi per classificare le piante e trascriveremo con arte e
improvvisazione i nomi su legni che accompagneranno alberi , arbusti e erbacee perenni.