venerdì 26 gennaio 2018

Gioia al fiume e il ponte dimenticato

Ieir abbiamo condiviso la nostra giornata insieme a tutti i bambini sempre partendo con la nostra camminata nei campi.
Ogni volta che ci incontriamo e passeggiamo con  i bambini la giornata fluttua in una direzione non programmata...Giocando con loro, con le loro ondate di energia, si cammina senza obiettivi definiti, ieri l'intenzione era di fissare le sensazioni olfattive e i rumori per poi riportarle in una pratica corporea.
Tutti chinati abbiamo provato in silenzio a sentire gli odori e i rumori e qui non ricordo le loro parole, ma ricordo che percepivano l'odore del freddo, il rumore di uno sparo, il trattore, il ronzio.
 Qualcuno ha detto che sentiva un orso,  e anche quell'orso non è mai una sensazione casuale ma è un'anelito della vita che fu, è un contatto di qualche attimo con il nostro passato fatto di selvatico, fatto di relazioni profonde con gli animali e con le piante.
Chinandoci a terra, la nostra relazione con l'essere vivente Terra era aumentata, ma ancora nell'aria c'erano quei conflitti culturali, quella competitività sciocca e vuota in cui siamo immersi quotidianamente e che i bambini assorbono ed emettono in forma esponenziale.
Io e Maurizio avevamo pensato di portarli dalle api, ora che iniziano il loro risveglio, ora che il sole ricomincia a riattivare la vita, ma nient, troppa carica....poi un pensiero, una frase...e se andassimo al fiume??
Sapevo che Max e Luigia da tempo desideravano questa passeggiata, ma perchè no, perchè no in avanscoperta visto che avevamo bisogno di vederli liberati...
Partiti senza acqua, cibo, e senza cellulari per fotografare: sapevo che ai genitori fa piacere vedere uno scatto, un sorriso, un attimo, ma Maurizio mi ha detto....ormai siamo qui, dai andiamo...
 Ed è stato come seguire un flusso, un flusso di emozioni che si liberano, di passi che cadenzati si alternano a corse, di rumori di foglie secche calpestate, di erba fredda annusata, di canneti spezzati che ondeggiavano tra le mani dei bambini, di fiori di nocciolo.
Il fiume Reno è stato raggiunto immergendoci in un bagno di sole, un sole che ha costretto i bambini a liberarsi dal peso dei giacconi invernali, un sole che in anticipo ci ha raccontato che la primavera sta annunciando la sua venuta. Un sole che ci ricorda che anche gennaio è magia, e porta con sè la magia dell'attesa e la forza del cambiamento.
Ed eccoci al fiume Reno ed ecco il suo ponte dimenticato, come lo ha chiamato Stefano... il resto sono un fitto, denso concentrato di emozioni.
La passerella da scavalcare, il fiume da attraversare, il vuoto, e le corse nella golena del Reno, le arrampicate sul muro, la terra lavorata e calpestata, il sasso gettato nel fiume e qualche attimo dedicato al suo spirito.
Lo spirito del fiume ci parla...abbiamo raccontato ai bambini... ci parla in tanti modi.. ci porta calma oppure porta a galla i rifiuti dell'uomo che abbandona se stesso e trascura il fiume e il territorio, ci porta acqua e tutta la sua dirompente energia e tanto altro ancora...Solo osservandolo e ascoltando il suo silenzio si può capire cosa ci vuole dire in quell'attimo, in quella giornata.
Rientrati i bambini hanno percorso le strade di campagna con quella forza di chi sa dove andare, di chi conosce il percorso e i piccoli stanchi sono stati trasportati per qualche attimo in groppa dai grandi, il gruppo si è diradato... chi correva, chi camminava, chi si è fermato a lungo spogliando dei primi fiori i noccioli lungo il percorso....E anche questa è educazione alla vita, un'educazione accidentale, non scritta nei programmi, ma molto più indelebile, fatta non di memorizzazione ma di sensazione profonda....per quanche attimo abbiamo chiamato l'attenzione dei bambini a quei fiori raccolti, spiegando loro che sono i primi fiori, tanto attesi dalle api, dopo la fatica del freddo inverno.
Abbiamo osservato le api che erano proprio lì immerse tra i noccioli a posarsi sui fiori.
Hanno compreso profondamente ...sono rientrati a casa affamati  e ognuno ha scritto una frase, una parola.
E io ringrazio il fiume Reno, Gennaio, le Api, gli Amici e i Bambini senza mai dimenticare la  Terra e il Sole per la Gioia provata.

Ed ecco le parole o le frasi che loro hanno trascritto nei loro fogli, di alcuni ho scritto solo la parola cardine.


Viola....mi piaceva l'amore
Cesare...gioia
Cloe...felicità
Giorgio.. oggi c'era caldo caldo, per fortuna mi sono riscaldato
Gabriel...la felicità è dentro di te, al tuo cuore
 Anita...il divertimento è nell'aria
Seba...libertà...un fiume libero
Lorenzo...fatica ma poi fiero
Stefano...il ponte dimenticato
Matteo...gioia nel fiume

Di questa giornata non rimangono foto, ma tanti ricordi!!!!!



venerdì 12 gennaio 2018

Ringraziando Berrino e la sua passione per il cibo fonte di vita!,,

Leggendo il libro di Franco Berrino , estasiata dalla bellezza della saggezza dell' uomo, ho pensato di condividere alcune riflessioni  sulla macrobiotica e sulla capacità di conservare vivo il riflesso di ritornare al centro,all' equilibrio, essenza  della semplicità.
Ecco alcuni contenuti.....
In macrobiotica ci si armonizza con il cibo e con l' ambiente naturale, per consentire l' autoguarigione.
LaoTse con il wu-wei, letteralmente 'non agire', indica di armonizzarsi all' ambiente e nient' altro..
La macrobiotica non cura ma consente di riequilibrarsi.
La dieta n.7...100% cereali integrali conditi solo con gomasio e zuppa di miso....utile associarla a gomasio fuori pasto...ė curativa perché fornisce lo stretto necessario e praticandola si smette di ingurgitare cibo nocivo.
La domanda giusta non ė ...Cosa devo mangiare per guarire? Ma ...Cosa non mangiare???
Non esistono problemi specifici di un organo...anche se ci possono essere punti deboli...ma di TERRENO.
Dieci giorni di cereali 100% danno la coscienza del cambiamento,  della guarigione , danno tempo al sangue di rinnovarsi.
La malattia ė variabile,, si adatta, ha molte facce,, non bisogna occuparsene, bisogna piuttosto occuparsi dell' uomo, RICREARE IL TERRENO.

La SALUTE ė il potere di reagire a tutto ciò che ė in movimento attorno a noi, a tutte le variazioni ambientali, compreso il cambiamento di cibo che programmiamo noi stessi per aumentarne la varietà o che ci ė imposto dalle circostanze.
Ė anzi l' assenza di cambiamento che favorisce la malattia perché non coltiva la nostra capacità di reazione....questo vale per esempio con l' alimentazione industriale basata esclusivamente su farina raffinata di grano.
La VECCHIAIA non ė altro che la MANCANZA DI REAZIONE.
Anche il troppo rigore macrobiotico impedisce il dinamismo.
Il nostro sistema di reazione, che ci permette di mantenere l' equilibrio, dipende dalle sensazioni che proviamo ogni giorno, di qui l' effetto positivo di vivere in campagna,  nella natura, con l' acqua di fonte, e di Saper utilizzare il caldo e il freddo per irrobustirci, andare nudi per prendere coscienza del proprio corpo.

ALLENARE LA MEMORIA ED I MUSCOLI per ricordare dove eravamo 100-200 anni fa.
Si può mangiare tutto se si conosce la quantità e la quantità dipende dalla ripetizione.

LA RIPETIZIONE FINISCE PER DISTRUGGERE IL SISTEMA DI REAZIONE.

Creare qualche difficoltà all' organismo può essere utile.
La salute ė anche la capacità di reagire alle aggressioni dell' ambiente comprese le sostanze chimiche usate in agricoltura.
LA REAZIONE Ė SEMPRE TONICA, RIFLETTE L'ADATTABILITÅ YIN/YANG.

IL CANCRO DIPENDE DALL'ECCESSO DI PROTEINE...i cereali integrali hanno già il 10/12% di proteine e con un po' di legumi e semi oleaginosi sono ampiamente sufficienti.
Il Tempeh serve ad integrare una dieta povera di proteine e di oligoelementi, anche a causa dell' abuso di farina di grano bianca e riso raffinato.

LA LIBERTÀ Ė ASSENZA DI OBIETTIVI DI CONFORT E DI SICUREZZA, Ė CERCARE LE DIFFICOLTÅ.
ANCHE IL SUCCESSO PROFESSIONALE COMPORTA UNA SCHIAVITÙ CONFORMISTA CHE GENERA MALATTIA, poiché per essere all'altezza del suo succcesso non sei più libero.
Buddha insegna che la sofferenza deriva dal desiderio, di cibo, di denaro, di sicurezza.

L'UOMO LIBERO Ė ANCH'EGLI SOTTOPOSTO ALLA LEGGE DI CAUSA ED EFFETTO, ma ė vigile, PUÒ FARE PREVENZIONE.
QUANDOC'Ė UN PROBLEMA SIGNIFICA CHE C'Ė STATO UN ERRORE....Quindi fate ciò che volete ma poi NON LAMENTATEVENE.
Se va male MOSTRATE CHE AVETE LA CAPACITÅ DI REAGIRE.
Dieci giorni di nu ero 7 servono a scoprire che tutte le condizioni della salute sono raggiungibili.
Per entrare in questa via della conoscenza ė utile praticare  1o 2 giorni di digiuno anche il digiuno di 16 ore.
Nella dietetica della Medicina Tradizionale Cinese non ė previsto il digiuno, pericoloso poiché consuma il jing cioè energia vitale, ma nella nostra civiltà del troppo cibo ė probabile che brevi periodi di digiuno siano utili.
Scegliamo di seguire questa strada, in libertà,  se ne riconosciamo il potenziale effetto positivo.

Saggezza estrapolata dal libro IL CIBO DELL' UOMO.