mercoledì 4 marzo 2020

La normalità secondo Huxley

In questi giorni di riflessione sociale per alcuni, alienazione per altri, panico per altri ancora collegati all'evento mediatico del Coronavirus, molti suggeriscono di leggere Cecità di Saramago.
Il primo libro che nell'immediato mi ha ricordato la caserma militare in cui sono stati messi in quarantena i primi italiani rientrati è stato proprio Cecità.
Ma la realtà supera la fantasia di Saramago poichè addirittura gli italiani in quarantena isolati vengono intervistati e l'informazione fa apparire il tutto come una situazione normale, una situazione necessaria in una società civile, dove tutti devono accettare l'isolamento nel caso di infezione....tutti siamo potenziali untori con o senza sintomo.
Una follia mediatica non una normalità.
In questi casi mi piace ritrovare definizioni filosofiche o letterarie di alcuni termini o di alcuni periodi sociali.
Ho preso in mano il libro di Aldous Huxley "Il mondo nuovo - Ritorno al mondo nuovo" e proprio nella seconda parte in cui analizza e scansiona la società anormale del suo libro, Huxley descrive la società occidentale partendo da un'analisi del filosofo e psichiatra Erich Fromm.
Così ho pensato di condividere di seguito queste pagine.

Erich Fromm risponde così alla domanda in cui si chiede in che modo i progressi tecnologici degli ultimi anni abbiano agito sull'individuo:
"La nostra società occidentale contemporanea, nonostante il progresso materiale, intellettuale e politico, è sempre meno capace di condurre alla sanità mentale, e tende a minare invece la sicurezza interiore, la felicità, la ragione, la capacità d'amore nell'individuo; tende a trasformarlo in un automa che paga il suo successo di uomo con una sempre più grave infermità mentale, con la disperazione che si cela sotto la frenetica corsa al lavoro e al cosiddetto piacere."
Questa grave infermità mentale può esprimersi in sintomi nevrotici, palesi,  quanto mai desolanti.
ma Fromm prosegue dicendo: "Attenti a non ridurre l'igiene mentale alla semplice prevenzione dei sintomi.
I sintomi, in quanto tali, sono per noi non nemici, ma amici, dov'è un sintomo, là vi è conflitto, e conflitto significa sempre che forze vitali lottano ancora per l'integrazione e per la felicità."
Di seguito Huxley analizza gli individui normali....
Le vittime veramente disperate dell'infermità mentale si trovano proprio tra gli individui che paiono normalissimi. Molti di essi sono normali solo perchè si sono adattati al nostro modo d'esistenza, perchè la loro voce di uomini è stata messa al silenzio in età così giovane che essi nemmeno lottano, nè soffrono, nè hanno i sintomi del nevrotico. Non sono normali, diciamo così, nel senso assoluto della parola, sono normali solamente in rapporto ad una società profondamente anormale.
Il loro perfetto adattamento a quella società anormale è la misura della loro infermità mentale.
Questi milioni di individui abnormemente normali, che vivono senza difficoltà in una societò a cui, se fossero pienamente uomini, non dovrebbero adattarsi, ancora carezzano " l'illusione della INDIVIDUALITA'" ma di fatto sono stati in larga misura disindividualizzati.

IL LORO CONFORMISMO DA' LUOGO A QUALCOSA CHE SOMIGLIA ALL'UNIFORMITA'.
MA UNIFORMITA' E LIBERTA' SONO INCOMPATIBILI.
UNIFORMITA' E SALUTE MENTALE SONO ANCH'ESSE INCOMPATIBILI....

L'uomo non è fatto per essere automa, e se lo diventa, va distrutta la base della sanità mentale.
Nel corso dell'evoluzione la natura si è adoperata in ogni modo perchè ciascun individuo fosse diverso da tutti gli altri.
Qualsiasi cultura che, nell'interesse dell'efficienza o in nome di un dogma religioso o politico,  cerca di standardizzare l'individuo umano, commette un'offesa contro la natura biologica dell'uomo.

La scienza può definirsi riduzione dalla molteplicità all'unità.
Essa cerca di spiegare l'infinita diversità dei fenomeni naturali ignorando l'unicità dei singoli fatti, mettendo a fuoco quel che essi hanno in comune e infine astraendo una legge per la quale i fatti prendano senso e sia quindi possibile affrontarli.
Con lo stesso spirito l'artista, prende le innumerevoli diversità e unicità del mondo esterno e la propria fantasia, e dà a tutto un significato entro un sistema ordinato di moduli plastici, letterari o musicali.
Il desiderio di porre ordine al caos,, di trarre armonia dalla dissonanza, unità dalla molteplicità...E' una sorta di ISTINTO INTELLETTUALE....
L'opera di questa Volontà d'Ordine è quasi sempre benefica nel campo della scienza, dell'arte e della filosofia.
Ma nella sfera sociale, nel dominio della politica e dell'economia, la Volontà d'Ordine diventa veramente pericolosa.
Qui la riduzione teoretica della molteplicità ingestibile a unità comprensibile si muta nella vita pratica in riduzione della diversità umana a uniformità subumana della libertà e servitù.
La volontà d'ordine può trasformare in tiranno chi voleva solamente spazzare via la confusione.
La bellezza dell'ordine serve come giustificazione al dispotismo.
L'organizzazione è indispensabile, perchè la libertà sorge e acquista senso solo entro una comunità che sappia regolarsi da sè, composta da individui liberi e cooperanti.
ma l'organizzazione, seppur indispensabile, può anche essere letale-
L'eccessiva organizzazione trasforma gli uomini in AUTOMI, SOFFOCA LO SPIRITO CREATIVO, TOGLIE OGNI POSSIBILITA' DI LIBERAZIONE.
Come sempre la via di mezzo è la più sicura, tra il lasciar fare da una parte e il controllo totale dall'altra.

Tratto da
Aldous Huxley - Ritorno al mondo nuovo.

Credo che come individui e genitori noi dobbiamo ai nostri figli la possibilità di sperimentare la libertà e la creatività in un momento storico in cui viene chiesto alla società di soffocare ogni possibilità di esprimersi come individui, dalla scuola, al lavoro, passando per la rinuncia delle proprie passioni in nome di un falso benessere economico e sociale.
Credo che in questo momento storico la paura sia ormai una psicosi collettiva e che occorra fare uno sforzo per risvegliare le coscienze in un presente che vede gli individui come pedine di un gioco economico in mano alle lobby.
Serve uno sforzo collettivo.... oggi più che mai!!!!!

Ah dimenticavo queste profonde analisi sono state fatte nella prima metà del secolo scorso...
E allora muoversi.......muoversi!!!!



1 commento:

  1. grazie per la boccata d'aria fresca in tempi in cui di soffocante c'è molto più del virus!
    Roberta (qui mi appare un vecchio nome utente legato a Google che serve per commentare, son la Roberta Radure.net)

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